FCW 2025: Qualche parola con i baristi tra un sacco di cocktail e l'altro
La Florence Cocktail Week 2025 è iniziata e il nostro nuovo cocktail bar, The Orientalist, è ufficialmente aperto. Divertiamoci con i barman: "Se il tuo bar fosse un film, quale sarebbe e perché?".
LEONARDO POLVANI - BARMAN RESIDENTE DELL'ORIENTALIST:
Se il mio bar fosse un film, sarebbe Cocktail. Perché, proprio come il film, il nostro bar è pieno di energia, passione e desiderio di creare qualcosa di emozionante e memorabile. Cocktail è un classico che rappresenta perfettamente l'arte di creare qualcosa di speciale, proprio come facciamo noi all'Orientalist. Il film è caratterizzato da un perfetto equilibrio di estro, creatività e abilità dietro il bancone, che è quello che vogliamo offrire noi. E naturalmente il personaggio di Tom Cruise incarna lo spirito della giovinezza, dell'ambizione e della ricerca dell'eccellenza, caratteristiche che risuonano con l'atmosfera che creiamo qui. Inizia con un'energia grezza, ma come ogni grande barista, impara che la chiave non sta solo nei trucchi, ma nel relazionarsi con le persone e capire cosa vogliono veramente. Questo è il cuore dell'ospitalità, ed è ciò per cui ci impegniamo ogni giorno all'Orientalist.
RAFFAELE ORLANDO - PALISSANDRO:
Se il mio bar fosse un film, sarebbe sicuramente The Prestige. Non solo per la regia impeccabile, ma perché dietro ogni cocktail c'è una struttura, un ritmo e un trucco nascosto. Come in un film, ogni drink ha tre atti: la promessa (l'idea), il colpo di scena (l'ingrediente inaspettato) e il prestigio (quel momento in cui gli occhi del cliente si illuminano). Il bar è come un piccolo palcoscenico dove ogni sera va in scena uno spettacolo diverso, con il pubblico e gli attori che cambiano, ma la magia rimane. Il teatro mi ha insegnato il valore del tempo, del silenzio e dell'interpretazione, mentre i film di Nolan mi hanno fatto apprezzare strutture complesse e sorprese che arrivano alla fine. Un bar ben funzionante, come un film, piega il tempo, trasforma le persone e crea piccoli capolavori ogni sera.
PIETRO LOREFICE - PALAZZO SPERIMENTALE:
Se il bar fosse un film, vista l'estetica di "Palazzo Experimental", sarebbe sicuramente ambientato in The Grand Budapest Hotel. La regia sarebbe di Christopher Nolan, che ci farebbe perdere nei suoi deliri spazio-temporali. La sceneggiatura (che non sarebbe originale, altrimenti ne chiederemmo i diritti, haha) sarebbe scritta da David Lynch; non so se siete pronti per questo viaggio nella nostra mente. Per finire, Wes Anderson si metterebbe dietro il bancone per aggiustare la nostra postura e migliorare l'inquadratura. La colonna sonora dell'intero film sarebbe All'una e trentacinque circa di Vinicio Capossela.
ANDREA POMO - AMBASCIATORE DEL MARCHIO SANTA TERESA
Più che un film, immagino il mio bar come una serie televisiva, piena di suspense e di continui colpi di scena, come Lost. Per me un bar è fatto di persone, persone con storie importanti e uniche che, che se ne rendano conto o meno, alla fine entrano in contatto con gli altri in qualche modo. Amo il mio lavoro, amo l'ospitalità e tutto ciò che accade in Lost, sia inpositivo che in negativo, rappresenta la vita stessa.