I bar degli hotel sono tornati: Un moderno rinascimento dei cocktail
Gli italiani riscoprono i bar degli hotel. Una tendenza che si sta affermando silenziosamente: dopo decenni in cui i bar degli hotel erano frequentati principalmente dagli ospiti, questi spazi stanno ora attirando una clientela più ampia.
È una piccola rivoluzione culturale, soprattutto in Italia. Fino agli anni '60, i bar degli hotel più prestigiosi erano i veri templi della cultura del cocktail. Qui regnavano barman leggendari, il servizio era impeccabile e l'esperienza del bere era elevata a forma d'arte.
Per decenni, tuttavia, i bar degli hotel sono stati ampiamente ignorati. La formalità, a volte al limite del soffocante, unita al fatto che gli hotel si sono concentrati su altri servizi come spa, palestre e ristoranti, li ha resi meno attraenti.
Un brindisi storico
L'influenza dei bar degli hotel sulla cultura del bere è stata enorme. Un tempo esclusivi per le élite, hanno iniziato ad aprirsi negli anni 2000, diventando più inclusivi e accessibili. Da Londra a Singapore, fino al Canada, i moderni bar d'albergo stanno ridefinendo il significato di socializzazione davanti a un drink.
L'"età dell'oro" dei bar d'albergo, tra il 1860 e l'inizio del proibizionismo negli Stati Uniti, ha dato vita a molti cocktail classici ancora oggi apprezzati. All'inizio degli anni 2000, bar come il Milk & Honey di Sasha Petraske a New York hanno dato il via a una rinascita globale, ispirando una nuova ondata di bar d'albergo innovativi in tutto il mondo.
Da Londra a Singapore
Prendiamo il Connaught Bar di Londra, aperto nel 2008 e guidato da Agostino Perrone. Con il suo iconico carrello dei Martini e gli amari artigianali, il Connaught bilancia l'eleganza della vecchia scuola con un servizio interattivo. Il segreto di Perrone? Far sentire ogni ospite coinvolto: cocktail personalizzati, miscelatori su misura, persino ghiaccio e note di accompagnamento su misura, tutto per creare un legame.
Poi c'è l'Artesian del Langham Hotel, dove Alex Kratena e Simone Caporale hanno ridefinito i cocktail d'albergo tra il 2012 e il 2016. Dimenticate il "noioso bar dell'hotel". I drink firmati sono stati presentati in modo giocoso, come una Piña Colada servita con una macchina per granite, e hanno fatto guadagnare all'Artesian quattro posizioni consecutive nella classifica dei 50 migliori bar del mondo.
Nel 2014, Ryan Chetiyawardana ha aperto il Dandelyan (ora Lyaness) al Sea Containers Hotel di Londra, stravolgendo il tradizionale bar degli hotel di lusso. Un menu di ispirazione botanica, DJ che fanno girare l'hip hop e un'atmosfera accessibile hanno creato un "bar di quartiere in un ambiente a cinque stelle".
Senza dimenticare lo storico Donovan Bar del Brown's Hotel di Londra, risalente al 1837. Con Salvatore Calabrese al timone, è un locale elegante ma informale, che accoglie gli ospiti indipendentemente dal loro status: una scelta di design che fa sentire tutti a casa.
Asia e oltre
Da Londra, il movimento dei moderni bar d'albergo si è diffuso a livello globale. Singapore, ad esempio, è diventata un centro di cultura del cocktail. La città ospita gli spin-off del Bar Convent Berlin, gli eventi Tales of the Cocktail e il gala World's 50 Best Bars.
Proof & Company, co-fondata da Paul Gabie e Spencer Forhart, ha lanciato il Manhattan Bar di Singapore al Regent Four Seasons nel 2014. Ispirato alla scena dei cocktail di New York, è ora una destinazione indipendente, con i primi cocktail al mondo invecchiati in Solera e un vivace brunch domenicale. Il concetto ha avuto un tale successo da dare il via a un boom di bar d'albergo a Singapore e nel sud-est asiatico.
Anche in Canada, la posizione conta. Il JW Marriott di Edmonton, nell'ICE District, sfrutta la vicinanza all'arena Rogers Place per attirare abitanti e visitatori. L'Alchemy Bar combina cocktail artigianali con un patio riscaldato che si affaccia sul vivace quartiere: un mix di raffinatezza e accessibilità.
Il bar dell'hotel moderno
Oggi i bar degli hotel stanno prosperando come mai prima d'ora. Si distinguono per il loro forte senso di identità, per l'atmosfera accogliente e inclusiva e per l'impegno verso l'artigianato di alta qualità. Negli ultimi 15 anni hanno conosciuto una notevole rinascita, con alcuni dei bar più interessanti e innovativi ora situati all'interno degli hotel di tutto il mondo. Il messaggio è chiaro: il bar di un hotel non è più solo una comodità per gli ospiti, ma è diventato una destinazione a sé stante, un luogo dove si incontrano creatività, socializzazione e cocktail eccezionali.
L'Orientalist - Il nuovo cocktail bar House Of Nine
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Nato in Kenya e plasmato dalle esperienze nella vita notturna sperimentale di Tenerife, nell'energia eclettica di Berlino e nei vibranti club del Portogallo, Leonardo riversa la sua passione per i viaggi in ogni bicchiere. Qui il mondo si dispiega nelle vostre mani, trasportandovi attraverso continenti e culture... il tutto rimanendo comodamente seduti. Ogni sorso è una storia, ogni aroma un ricordo e ogni cocktail un viaggio.
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